Etichetta: Colpa medica

Riconoscimento e liquidazione del danno esistenziale cd. riflesso alla moglie: compromissione della vita sessuale in esito alle lesioni patite dal marito quale vittima primaria di colpa medica (Sentenza n. 942/2023 del Tribunale della Spezia)

Sentenza n. 942/2023 del Tribunale della Spezia, pubblicata il 29.12.2023, Giudice Dott.ssa A. Gherardi

 Trattasi di delicato caso di responsabilità medica affrontato dal nostro studio, con causa civile patrocinata dall’Avv. Jacopo Alberghi, di recente definitosi con sentenza.

Con l’interessante pronuncia in commento, il Tribunale della Spezia, nella persona del G.I. Dott.ssa A. Gherardi, affronta un complesso ed insolito caso di responsabilità medica, avente ad oggetto la configurabilità e la liquidazione del danno cd. esistenziale riflesso patito dalla moglie, in esito alle lesioni (disfunzione erettile) subite dal marito per errore medico.

L'illustrazione del caso e delle questioni giuridiche sottese prosegue QUI (...)

Risarcimento danni da infezione ospedaliera: onere della prova (Corte appello Genova sez. II, 24/11/2021, n. 1194)

La pronuncia in esame riguarda il caso di un paziente che aveva contratto un’infezione nosocomiale (fistola cutanea a livello della ferita distale, infetta per la presenza di Escherichia coli in elevata concentrazione) in esito ad intervento chirurgico per un intervento di osteosintesi con chiodo gamma, con gravissime conseguenze.

Con la pronuncia in esame la nostra Corte di Appello di Genova ha confermato che:

“(…) L'ente ospedaliero è tenuto, una volta che il paziente è stato ricoverato, ad adottare un modello organizzativo e di prevenzione finalizzato ad evitare, o perlomeno ridurre, il rischio di insorgenza di infezioni di tipo nosocomiale, per tutta la durata del ricovero e ad apprestare cure e trattamenti terapeutici adeguati al contagio; all'ente, quindi, spetta dimostrare di aver adottato e rispettato tutte le procedure per una adeguata asepsi (misure di prevenzione e di profilassi), così da far escludere la sussistenza di alcun profilo di colpa e ricondurre l'infezione all'interno di quella percentuale di casi non evitabili e rientranti nel c.d. rischio consentito”.

Di seguito il testo integrale del pronunciamento che ha visto la struttura sanitaria condannata in primo grado al risarcimento dei danni patiti dall’attore, liquidati in Euro 431.584,00, continua QUI (...)

Paziente deceduto dopo il trasferimento da un ospedale all’altro: omicidio colposo e accertamento del nesso causale nei reati omissivi impropri (Cassazione penale sez. IV, 16/06/2021, n. 24493)

La pronuncia in esame riguarda il caso di uno sfortunato paziente trasferito da un ospedale all’altro e purtroppo deceduto nel nosocomio di destinazione.

Due medici finivano dunque sotto processo penale per omicidio colposo (art. 589 c.p.), con l'accusa di aver cagionato la morte di detto paziente, intervenuta in seguito a “tromboembolia polmonare massiva da trombosi della vena femorale con blocco del flusso polmonare, impedimento della pompa cardiaca e collasso cardiaco destro”.

Al fine di delineare le eventuali responsabilità dei sanitari, punto centrale della controversia è l'accertamento del nesso causale nei reati omissivi impropri.

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Violazione del consenso informato del paziente: danno risarcibile in caso di omessa informazione su un intervento chirurgico (Cass. n. 25875/2020)

La Suprema Corte, con la recente pronuncia in commento (Cassazione civile sez. III, 16/11/2020, n.25875), affronta nuovamente il tema del danno conseguente alla violazione del consenso informato nel caso in cui il paziente non venga correttamente informato circa i rischi relativi ad un intervento chirurgico.

Nell'ipotesi di omessa informazione del paziente è configurabile un danno risarcibile? Occorre dimostrare la cd. medical malpratice? Quali sono gli oneri probatori a carico del danneggiato? 

A tutte queste domande, con estrema chiarezza, risponde la Suprema Corte con la pronuncia in commento.

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