Categoria: Diritto civile

Farmaci: responsabilità dell’impresa farmaceutica in caso “effetti collaterali indesiderati” e relativi oneri di prova (Cassazione civile sez. III, 07/03/2019, n.6587)

La produzione e distribuzione di farmaci è attività soggetta alla speciale disciplina di cui all'articolo 2050 del codice civile che, in tema di esercizio di attività pericolose, prevede che “chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un'attività pericolosa, per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno”.

La norma in questione si riferisce sia alle attività pericolose tipizzate nel codice civile o in leggi speciali, sia a quelle che siano comunque tali per la loro attitudine a produrre un rischio (cd. attività pericolose atipiche).

La nozione di attività pericolosa, infatti, ai sensi e per gli effetti dell'art. 2050 c.c., non deve essere limitata alle attività tipiche, già qualificate come tali da una norma di legge, ma deve essere estesa a tutte quelle attività che, per la loro stessa natura o per le caratteristiche dei mezzi adoperati, comportino una rilevante possibilità del verificarsi di un danno, dovendosi, di conseguenza accertare in concreto il requisito della pericolosità con valutazione svolta caso per caso, tenendo presente che anche un'attività per natura non pericolosa può diventarlo in ragione delle modalità con cui viene esercitata o dei mezzi impiegati per espletarla.

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Condominio: parcheggio all'interno del cortile condominiale, configurabile come uso o abuso della cosa comune? (Cass. n. 7618/2019)

In un condominio è configurabile come legittima l’occupazione di parte del cortile comune mediante il parcheggio del proprio veicolo? Puo' esistere un divieto in tal senso? Se si', a quali condizioni?

La risposta ai predetti quesiti e' da ricercarsi nell'ambito della disposizione normativa di cui all'art. 1102 c.c. che, come e' noto, disciplina l'uso della cosa comune.

Secondo l'interpretazione offerta dalla Suprema Corte, l'uso della cosa comune da parte di ciascun condomino è soggetto, ex art. 1102 c.c., al duplice divieto di alterarne la destinazione e di impedire agli altri partecipanti di fare parimenti uso della cosa stessa secondo il loro diritto.

Deve pertanto ritenersi che la condotta del condomino, consistente nella stabile occupazione - mediante il parcheggio per lunghi periodi di tempo della propria autovettura - di una porzione del cortile comune, configuri un abuso, poichè impedisce agli altri condomini di partecipare all'utilizzo dello spazio comune, ostacolandone il libero e pacifico godimento ed alterando l'equilibrio tra le concorrenti ed analoghe facoltà (cfr. Cass. Sez. 2, 24/02/2004, n. 3640).

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Tardiva diagnosi di neoplasia e responsabilità della struttura sanitaria: danno cd. da perdita di chance e onere di prova (Sent. Tribunale Lucca, 14/08/2020, n.733)

Si segnala per eccezionale chiarezza espositiva ed esaustività questa interessante pronuncia di merito del Tribunale di Lucca (Sentenza n. 733 del 14/08/2020 a firma del Giudice Dott. Maria Giulia D'Ettore) che affronta un delicato caso di omessa tempestiva diagnosi di un tumore con esito infausto per il paziente.

Cosa si intende per cd. danno da perdita di chance? Come avviene il riparto dell'onere probatorio?

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La responsabilità del custode della strada in caso di sinistri correlati a barriere laterali mancanti o inadeguate (Cass n. 26527/2020)

Con la recentissima pronuncia in commento (Cassazione civile sez. III, del 20/11/2020, n.26527), la Suprema Corte affronta il tema della custodia esercitata dal proprietario o gestore della strada e la sua eventuale estensione, oltre che alla carreggiata, agli elementi accessori o pertinenze, ivi comprese le eventuali barriere laterali con funzione di contenimento e protezione della sede stradale.

Cosa accade qualora la vittima lamenti un danno derivante dall'assenza o inadeguatezza di barriere stradali? Come deve essere valutata l'eventuale circostanza che alla causazione del sinistro abbia contribuito la condotta colposa dell'utente della strada?

A tali quesiti con estrema chiarezza risponde la Suprema Corte con la pronuncia in commento.

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Servitù di passaggio e usucapione: requisiti necessari secondo la Corte di Appello di Genova (Sent. n. 1360/2019)

 

Si segnala questo interessante pronunciamento della Corte di Appello di Genova, in materia di servitù prediali e usucapione, la quale, con sentenza n. 1360/2019, ha accolto le istanze da noi rappresentate in sede di appello, ribaltando la sentenza di primo grado.

La Corte di Appello di Genova, chiamata a pronunciarsi sulla domanda di usucapione di una servitù di passaggio, ha avuto infatti modo di chiarire, ancora una volta, i requisiti necessari per la configurabilità di una servitù di passaggio e, in particolare, approfondire il tema della cd. "apparenza".

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Cosa fare in caso di incidente in bicicletta: “guida pratica” per ciclisti

Sperando di non averne mai bisogno, è importante sapere cosa fare in caso di sinistro stradale mentre si è in bicicletta. A prescindere dalla dinamica e dalle statistiche, come interviene la compagnia assicurativa in seguito ad un incidente tra bicicletta e auto?

In prima battuta occorre precisare che non si applica il regime semplificato denominato “risarcimento diretto”, di cui all’articolo 149 del Codice delle Assicurazioni; del pari non trova applicazione l’art. 143 Cod. Ass.ni per la denuncia di sinistro.

Se le parti sono d’accordo, è comunque consigliabile compilare subito il modulo C.A.I. per cristallizzare la dinamica del sinistro, come riconosciuta dal responsabile; in mancanza del predetto modulo, come probabile nel caso del ciclista, le parti potranno procedere anche su di un normalissimo foglio bianco, ivi riportando i propri dati, specificando la dinamica del sinistro e sottoscrivendo le dichiarazioni, allegando infine i nominativi di eventuali testimoni, i riferimenti assicurativi e gli estremi dei relativi documenti di identità.

Nel caso in cui, invece, nascano delle divergenze tra le parti circa l’attribuzione delle effettive responsabilità nella verificazione dell’incidente, occorre (...) CONTINUA di seguito

Designazione anticipata dell’Amministratore di Sostegno e direttive sulle decisioni sanitarie o terapeutiche richieste dal futuro beneficiario (Cass. n. 12998/2019 del 15.5.2019)

In tema di amministrazione di sostegno, la Prima Sezione civile della Corte di Cassazione, dopo aver ribadito che la procedura di nomina dell’amministratore non presuppone che la persona interessata versi in uno stato d’incapacità d’intendere o di volere, essendo sufficiente che sia priva, in tutto o in parte, di autonomia per una qualsiasi “infermità” o “menomazione fisica”, anche parziale o temporanea e non necessariamente mentale, che la ponga nell'impossibilità di provvedere ai propri interessi, ha stabilito che “la designazione anticipata dell’amministratore di sostegno da parte dello stesso interessato, in vista della propria eventuale futura incapacità, prevista dall’art. 408, comma 1, c.c., non ha esclusivamente la funzione di scegliere il soggetto che, ove si presenti la necessità, il giudice tutelare deve nominare, ma ha altresì la finalità di consentire al designante, che si trovi ancora nella pienezza delle proprie facoltà cognitive e volitive, di impartire delle direttive vincolanti sulle decisioni sanitarie o terapeutiche da far assumere in futuro all'amministratore designato; Continua (...)

Comune responsabile ex art. 2051 c.c. per la caduta di un pedone a causa di insidia stradale: applicate le cd. Tabelle del Tribunale di Milano anche per l’ipotesi di lesioni micropermanenti (Tribunale della Spezia – Sentenza n. 852/2018)

Interessante pronuncia del Tribunale della Spezia, ottenuta dal nostro studio in una causa patrocinata dall’Avv. Jacopo Alberghi, che ha visto integralmente accolte le ragioni del danneggiato, un pedone che era caduto a causa di un’insidia stradale, rappresentata da una mattonella basculante presente sul fondo del marciapiede.

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“Malagiustizia”, quando il Giudice sbaglia e lo Stato è chiamato al risarcimento dei danni (Sezioni Unite n. 11747/2019)  

In tema di applicazione della cd. Legge Vassalli sulla responsabilità civile dei Magistrati (L. 117/1988), la Suprema Corte, nella sua più autorevole composizione, decidendo su questione di massima di particolare importanza, con la sentenza in commento ha affermato che la grave violazione di legge, fonte di responsabilità ai sensi dell’art. 2, lett. a) della l. n. 117 del 1988, nel testo anteriore alle modifiche apportate dalla L. n. 18 del 2015, va individuata nelle ipotesi in cui la decisione appaia non essere frutto di un consapevole processo interpretativo, ma contenga affermazioni ad esso non riconducibili perchè sconfinanti nel provvedimento abnorme o nel diritto libero, e pertanto caratterizzate da una negligenza inesplicabile, prima ancora che inescusabile (...) 

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Cancellazione del testamento ed effetti sulla disposizione testamentaria precedente (Cass. n. 8031/2019)

In tema di successione testamentaria, la Suprema Corte, Sezione Seconda, con l'interessante sentenza in commento, ha affermato che la cancellazione del testamento disciplinata dall’art. 684 c.c. si configura, al pari della distruzione, come un comportamento concludente avente valore legale, riconducibile in via presuntiva al testatore quale negozio di attuazione, che deve essere giuridicamente qualificato, alla luce del citato art. 684 c.c., quale revoca tacita del detto testamento. Continua (...)

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