Categoria: Diritto civile

Diritto all'indennizzo per inumana detenzione, prescrizione e decorrenza. Parola alle Sezioni Unite.

La Suprema Corte, nella sua più autorevole composizione, con la sentenza in commento ha stabilito che “il diritto ad una somma di denaro pari a otto Euro per ciascuna giornata di detenzione in condizioni non conformi ai criteri di cui all'art. 3 della Convenzione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, previsto dall'art. 35 -ter, terzo comma, ord. pen., si prescrive in dieci anni, che decorrono dal compimento di ciascun giorno di detenzione nelle su indicate condizioni. Coloro che abbiano cessato di espiare la pena detentiva prima dell'entrata in vigore della nuova normativa, se non sono incorsi nelle decadenze previste dall'art. 2 d.l. 92/2014 convertito in l. 117/2014, hanno anch'essi diritto all'indennizzo ex art. 35 -ter, terzo comma, ord. pen., il cui termine di prescrizione in questo caso non opera prima del 28 giugno 2014, data di entrata in vigore del decreto legge”. 
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Quando il proprietario del veicolo è esente da responsabilità per non aver comunicato i dati del conducente in caso di violazione del Codice della Strada: Cass. n. 9555 del 18.4.2018

Con la pronuncia in commento, i Giudici della Suprema Corte hanno chiarito che ai fini dell'applicazione dell'art. 126 bis codice della strada occorre distinguere il comportamento di chi si disinteressi della richiesta di comunicare i dati del conducente, non ottemperando, così, in alcun modo all'invito rivoltogli (contegno per ciò solo meritevole di sanzione) e la condotta di chi abbia fornito una dichiarazione di contenuto negativo, sulla base di giustificazioni, la cui idoneità ad escludere la presunzione relativa di responsabilità a carico del dichiarante deve essere vagliata dal giudice di volta in volta, con apprezzamento in fatto non sindacabile in sede di legittimità.

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Processo civile telematico: le Sezioni Unite sanciscono l’equivalenza tra le firme digitali di tipo CAdES e di tipo PAdES

La Suprema Corte, nella sua più autorevole composizione, con la sentenza in commento ha stabilito che “secondo il diritto dell'UE e le norme, anche tecniche, di diritto interno, le firme digitali di tipo CAdES e di tipo PAdES, sono entrambe ammesse ed equivalenti, sia pure con le differenti estensioni <*.p7m> e <*.pdf>, e devono, quindi, essere riconosciute valide ed efficaci, anche nel processo civile di cassazione, senza eccezione alcuna”. Continua di seguito (...)

Quando il diritto all'oblio può subire una compressione a favore del diritto di cronaca: Cass. n. 6919 del 20.3.2018

Con Ordinanza n. 6919 del 20.3.2018, la Suprema Corte ha stabilito che in tema di riservatezza, dal quadro normativo e giurisprudenziale nazionale ed europeo (artt. 8 e 10, comma 2, CEDU e 7 e 8 della c.d. "Carta di Nizza"), si ricava che il diritto all'oblio può subire una compressione, a favore dell'ugualmente fondamentale diritto di cronaca, solo in presenza dei seguenti presupposti: (...)

Ciclisti vittime del dissesto stradale, responsabilità del custode e onere della prova: Cassazione n. 6823 del 19.3.2018

Ricordano gli Ermellini, affermare che laddove il pericolo è manifesto "la imprudenza dell'interessato diventa la causa unica" del sinistro significa erroneamente esonerare da ogni responsabilità il custode della cosa che produce il pericolo. Continua (...)

Le spese sanitarie ordinarie dei figli devono essere ricomprese nell'assegno di mantenimento - Cassazione civile n. 1070/2018

Interessante pronuncia della Suprema Corte che ha confermato il seguente principio: “qualora l'affidamento di un minore non sia congiunto, il genitore non affidatario è obbligato a contribuire alla metà delle spese straordinarie, le quali se attinenti alla salute del minore possono essere ritenute tali solo se venga accertato il loro carattere di imprevedibilità. Diversamente, le spese sanitarie ordinarie debbono ritenersi ricomprese nell'assegno di mantenimento”. Continua (...)

Nuove Tabelle del Tribunale di Milano per la liquidazione del danno non patrimoniale – Edizione 2018

Trasmesse dall’Osservatorio sulla giustizia civile del Tribunale di Milano le nuove tabelle per la liquidazione del danno non patrimoniale, aggiornate al 2018. Di seguito tutte le novità (...)

Rafting e responsabilità dell’organizzatore in caso di infortuni dei partecipanti: Cassazione n. 18903/2017

L'organizzatore di attività sportive con caratteristiche di pericolosità, quali il rafting, si trova in una posizione di protezione nei confronti dei soggetti che a lui si rivolgono per praticare tale attività sportiva pericolosa. Dalla predetta posizione di garanzia deriva, a carico dell’organizzatore, per andare esente da responsabilità, l’obbligo di adottare tutte le cautele necessarie per contenere e non aggravare il rischio e di impedire che siano superati i limiti di rischio connaturati alla normale pratica sportiva.

La responsabilità per danni cagionati da animali e il fenomeno del cd. randagismo

In tema di responsabilità per danni cagionati da animali, come è noto, la norma di riferimento è rappresentata dall’art. 2052 c. c.

Sulla responsabilità aquiliana da illecito cd. endofamiliare e risarcimento dei danni causati dall’assenza della figura paterna

Il figlio ha diritto al risarcimento dei danni causati dalla colpevole assenza della figura genitoriale?

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