Le Sezioni Unite intervengono sui criteri per l’individuazione dei superstiti delle vittime del dovere (Cass. Sezioni Unite n. 22753/2018)

La questione sottoposta alle Sezioni Unite attiene all'individuazione dei familiari superstiti di vittime del dovere, mancando una specificazione nella normativa di cui alla L. n. 266 del 2005 (nozione in ordine alla quale, come evidenziato dalla Sezione Lavoro, si contrappongono due diverse interpretazioni), nonché alla corretta interpretazione dell'art. 82 (la cui rubrica recita "disposizioni in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata") di cui alla L. n. 388 del 2000 ed alla possibilità di estendere i benefici previsti dalla normativa anche ai fratelli e sorelle non conviventi, così come previsto da tale norma, superstiti delle vittime del dovere di cui alla L. n. 266 del 2005.

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Legge Pinto: come determinare il valore della causa ai fini dell'equa riparazione del danno da durata non ragionevole del processo di esecuzione (Cass. n. 24362/2018)

La a Suprema Corte, Sezione Seconda, con sentenza n. 24362/2018, ha chiarito come nella individuazione della nozione di "valore della causa" ex art. 2 bis, comma 3, della legge n. 89/2001 e, in generale, tutte le volte che si debba avere riguardo al valore della causa ai fini dell'equa riparazione del danno da durata non ragionevole del processo di esecuzione, ai sensi della legge n. 89/2001, deve farsi ricorso, in via di interpretazione analogica, al criterio fissato dall'articolo 17 c.p.c. per l'individuazione del valore delle cause di opposizione all'esecuzione, ossia al valore del credito per il quale si procede e, precisamente, al valore del credito di cui al pignoramento.

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Resistenza a pubblico ufficiale, secondo le Sezioni Unite configurabile il concorso formale di reati nel caso di condotta di violenza o minaccia nei confronti di più pubblici ufficiali

Le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione hanno affermato che “in tema di resistenza a pubblico ufficiale, integra il concorso formale di reati, ai sensi dell’art. 81, comma primo, cod. pen., la condotta di chi usa violenza o minaccia per opporsi a più pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio mentre compiono un atto del proprio ufficio o servizio”.

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Le Sezioni Unite intervengono ancora sulla validità della clausola cd. “claims made”

Cassazione, Sez. Unite, 24/9/2018, n. 22437, Presidente: G. Mammone, Relatore: E. Vincenti

 

La Suprema Corte, nella sua più autorevole composizione, con sentenza n. 22437/2018, ha confermato che il modello dell'assicurazione della responsabilità civile con clausole "on claims made basis", volto ad indennizzare il rischio dell'impoverimento del patrimonio dell'assicurato pur sempre a seguito di un sinistro, inteso come accadimento materiale, è partecipe del tipo dell'assicurazione contro i danni, quale deroga consentita dall'art. 1917, comma 1, c.c., non incidendo sulla funzione assicurativa il meccanismo di operatività della polizza legato alla richiesta risarcitoria del terzo danneggiato comunicata all'assicuratore.

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Procedura di risarcimento ex art. 148 c.d. Codice delle Assicurazioni e termine per la presentazione di querela da parte della compagnia assicuratrice in caso di truffa (Cassazione penale n. 36942/2018)

Cassazione penale, Sez. Seconda, 27/4/2018, n. 36942, Presidente: M. Cervadoro, Relatore: S. Recchione

 

La Seconda Sezione della Corte di Cassazione, con sentenza n. 36942 del 27.4.2018, ha affermato che la contrazione a trenta giorni del termine ordinario per la presentazione della querela, da parte della compagnia assicuratrice, ai sensi dell’art. 148, D.lgs. n. 209/2005 (c.d. Codice delle Assicurazioni), si applica solo nel caso in cui sia stata attivata la procedura amministrativa prevista da detta norma, in mancanza della quale trova applicazione la disciplina ordinaria prevista dall’art. 124 c.p..

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Responsabilità per colpa medica e Linee Guida definite e pubblicate ai sensi dell'art. 5, Legge n. 24/2017 (Cassazione penale n. 37794/2018)

Interessante pronuncia della Suprema Corte, Sezione Quarta, in materia di responsabilità per colpa medica e Linee Guida. 

Società di capitali: lecito l’accordo attributivo al nuovo socio del diritto di vendere e agli altri soci dell’obbligo di acquistare la partecipazione (Cass. N. 17500/2018)

Interessante pronuncia della Suprema Corte, Sezione Prima, in materia di diritto societario, la quale con Ordinanza n. 17500 del 4.7.2018, ha affermato che “è lecito e meritevole di tutela l'accordo concluso tra soci di società per azioni, con il quale, in occasione del finanziamento partecipativo di uno di essi, gli altri si obblighino a manlevare il nuovo socio dalle eventuali conseguenze negative del conferimento, mediante attribuzione a quest’ultimo del diritto di vendere (c.d. put) (...) CONTINUA

Le Sezioni Unite sulla sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare nel caso di deposito della sentenza avvenuto prima della scadenza del termine legale o indicato dal giudice

Con la sentenza in commento, i Giudici delle Sezioni Unite risolvono il contrasto giurisprudenziale esistente in merito alla rilevanza (o meno), sulla sospensione dei termini di durata della custodia cautelare, del deposito anticipato della sentenza rispetto al termine indicato dal giudice in dispositivo.

Medici specializzandi e risarcimento danni per mancata attuazione della direttiva comunitaria, intervento delle Sezioni Unite

La Suprema Corte, nella sua più autorevole composizione, con la recente sentenza n. 19107 del 18.7.2018, ha pronunciato su questione di massima di particolare importanza ed a seguito di sentenza della Corte U.E. del 24 gennaio 2018 ha affermato che il diritto al risarcimento del danno per mancata attuazione della direttiva comunitaria, in caso di corsi di specializzazione iniziati prima del 1° gennaio 1983, compete anche per l’anno accademico 1982-1983, limitatamente alla frazione temporale successiva al 1° gennaio 1983, e fino al termine della formazione.

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Indennizzabile dall’INAIL anche la malattia professionale “non tabellata”: Cass. n. 5066/2018

Nell'ambito del sistema assicurativo contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali sono indennizzabili tutte le malattie di natura fisica o psichica la cui origine sia riconducibile al rischio del lavoro, sia che riguardi la lavorazione, sia che riguardi l'organizzazione del lavoro e le modalità della sua esplicazione, dovendosi ritenere incongrua una qualsiasi distinzione in tal senso, posto che il lavoro coinvolge la persona in tutte le sue dimensioni, sottoponendola a rischi rilevanti sia per la sfera fisica che psichica.

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